La fusione fredda rimarrà per sempre la scoperta di Fleishman e Pons. Oggi. Le batterie NiMH,sono potenziali reattori a fusione?
Confinamento Gravitazionale
Confinamento Magnetico
Confinamento Inerziale
Confinamento Reticolare
Il fatto è che la fusione fredda rimarrà per sempre nella storia come
scoperta da Fleishman e Pons. Elettrolisi di acqua pesante con
elettrodi di palladio e platino. Poi i vari tentativi con il titanio,
in atmosfera di deuterio (quindi a secco) fino a quelli con voltaggio
più alto e con variac e la loro innovatività quasi casuale (ci si rese
conto, infatti che gli elettrodi di tungsteno avvicinandosi oltre un
certo limite diventavano sorgenti di emissione di radio frequenza)
sono atti derivati molto importanti, ma non geniali come il primo. Così
noi possiamo dibattere e provare varie altre combinazioni di
elementi; Rossi con il nichel intriso d'idrogeno e scaldato da una
resistenza che, anche qui per caso, è un'emettitore oltre che di
calore anche di onde elttromagnetiche o il sottoscritto (che già nel
2005 consigliava di procedere nella direzione della sollecitazione
energetica variabile del metallo idruro. Confrontare con le prove che
fornisco) con la proposta di tornare ad usare l'elettrolisi
combinandola con il bombardamento termo-elettromagnetico (basterebbe
collegare un buon amplificatore di potenza alle bobine avvolte vicino
agli elettrodi di nichel e far modulare il sistema da un'oscillatore a
frequenza variabile per trovare quella più adatta a "catalizzare" il
processo di fusione reticolare. Non nascondiamoci davanti alla verità. A
parte i suggerimenti ricavabili dagli accumulatori al nichel-metallo
idruro. Amici miei sappiamo bene di vivere sopra un gigantesco reattore
a fusione posto al centro del pianeta e composto appunto di nichel e
ferro. Almeno così si è sempre sostenuto negli ambienti
ufficiali...perciò...nichel..ferro...calore d'innesco... pressione
elevatissima e campo magnetico, per mantenere attivo il processo.
Infatti nel procedimento "Rossi" lo spegnimento del reattore avviene
non con la disattivazione delle resistenze elettriche ma con la
chiusura del circuito a radio frequenza (o elettromagnetico più in
generale). Quindi il cosiddetto "catalizzatore segreto" non dovrebbe
essere una pietra filosofale di consistenza materiale, ma un grappolo
d'informazioni energetiche, sul quale mi permetto di consigliare di
lavorare ancora, per ottenere risultati superiori a quanto è venuto
fuori fin'ora. Rossi afferma nell'ultima conferenza che la resistenza
degli avvolgimenti utilizzati nel processo ammonta in serie a 12 Ohm ed
in parallelo a 6 Ohm. Guarda caso questa resistenza corrisponde a
quella dei diffusori di un qualunque amplificatore di potenza ad uso
commerciale o professionale) e molti altri attraverso metodi e
soluzioni simili....Però comunque vada tutti rimarremo ancorati alla
grande intuizione di Fleishman e Pons che oltre 20 anni fa con
l'esplosione di un vetro elettrolizzatore in un modesto laboratorio
cambiarono il panorama scientifico internazionale.
Da quel momento si diffuse in tutto il mondo la consapevolezza che
chiunque anche con mezzi modestissimi avrebbe potuto costruire un
reattore termonucleare a casa propria. Inoltre le prove di trasmutazione
nucleare a bassa energia (fornite dal gruppo Iorio Cirillo) ci fecero
pensare che la pietra filosofale era stata trovata. In senso
simbolico si trattava di milioni di pietre elettroniche, le quali
bombardando (con diversa frequenza, velocità e quantità) degli atomi
d'idrogeno rinchiusi nei reticoli di un metallo, determinavano
l'emissione di enormi quantità d'energia, oltre a trasformare la
composizione del metallo stesso, utilizzato per attuare il processo di
fusione.
Spero che Rossi prosegua sulla sua strada ma nello stesso momento mi
auguro che trovi il tempo per considerare un fatto che già si sta
appalesando al suo nuovo orizzonte : L'E- Cat versione Hot dovrà di
nuovo fare i conti con l'acqua in un circuito secondario di
raffreddamento e per questo (mi sembra almeno) che sia stato costruito
un tubo di reazione coassiale.
Certo in questo caso la speranza è quella di muovere una turbina
producendo vapore ad alta pressione mentre con la versione a bassa
temperatura al massimo si potrebbe attivare un motore Stirling e così
pure con la versione in acqua. Però per produrre piccoli generatori
domestici fino a 100 kw (che poi non sarebbero tanto pochi per una
villetta con piscina) la soluzione più pratica ed esente da
manutenzione rimarrebbe quella della fusione in camera elettrolitica
con elettrodi e bobine di nichel in soluzione elettrolitica usando
come vettore il solfato di nichel. Un tale reattore potrebbe
funzionare per decenni senza mai essere pulito grazie all'inversione
di polarità che rigenererebbe gli elettrodi ( e le bobine) rovinati
dalle micro implosioni di fusione tra atomi d'idrogeno.
Per produrre grandi quantitativi d'energia la via percorsa da Rossi
appare attualmente quella più praticabile finché almeno non si
riuscirà a trovare qualche termocoppia ad altissimo rendimento, come
per es. i nuovi semiconduttori ad infrarossi ( in fase di studio)
capaci di trasformare il calore direttamente in elettricità.
Per i più curiosi ci sarebbe qualche "fatterello" da evidenziare, che
potrebbe indurre qualcuno a fare degli innocenti esperimenti.
Alla fine degli anni 1980 fu sviluppata la tecnologia degli
accumulatori Ni MH (Nichel Metallo Idruro). Tale tecnologia venne
commercializzata per la prima volta dalla Matsushita Company.
Il 23 marzo 1989 Martin Fleischmann dell'Università di Southampton
in Inghilterra e Stanley Pons dell'Università dello Utah, annunciarono
alla stampa di essere riusciti a realizzare la fusione fredda.
Fleischmann aveva già annunciato negli anni sessanta che stava
iniziando ad investigare sulla possibilità che alcune reazioni chimiche
potessero influenzare i processi nucleari.
Il 20 febbraio 1994, in una conferenza stampa presso l'aula magna
dell'Università di Siena, venne annunciata la messa a punto di un
differente processo di produzione di energia per mezzo di Reazioni
Nucleari a Bassa Energia (LENR) profondamente differente da quello fatto
da Fleischmann e Pons. Autori dell'invenzione erano Francesco
Piantelli e Sergio Focardi.
Il loro processo si basava sull'uso di una barra di nichel,
mantenuta per mezzo di una resistenza elettrica ad una temperatura di
circa 200-400 °C e caricata con idrogeno attraverso un particolare
processo.
Dunque, teniamo bene a mente questi 3 passaggi avvenuti a pochi anni
di distanza l'uno dall'altro. Fusione in acqua deuterata con elettrodi
di palladio e platino, invenzione delle batterie al Nichel Metal
Idruro e fusione fredda dell'idrogeno (semplice) su nichel. Adesso
analizziamo la composizione di un'accumulatore al Nichel Metallo
Idruro. Questo accumulatore è fatto appunto di nichel ed idrogeno. In
pratica, è un'apparecchio usato per produrre energia elettrica invece
che calore (che è un effetto secondario derivante dal processo di
carica).
Perciò il generatore termo nucleare di Piantelli, Focardi e Rossi
potrebbe essere stato ispirato nel funzionamento da un fenomeno
accessorio che si verifica durante la carica degli accumulatori al
NI-MH. Questo fenomeno è lo sviluppo di calore (per ovviare il quale in
alcuni casi gli accumulatori vengono addirittura refrigerati, durante
la carica).
Adesso sappiamo che ognuno di noi potrebbe avere in casa
(nei telecomandi nel pc nel telefonino ed in ogni altro apparecchio
elettrico alimentato a batteria, dei potenziali reattori nucleari: GLI
ACCUMULATORI AL NICHEL SU METALLO IDRURO).
Ma perché in queste batterie non si verifica lo sviluppo di calore
sovra unitario che Rossi Piantelli e Focardi ora sostengono di rilevare
in un mezzo che apparentemente è analogo alle medesime?
La risposta dovrebbe essere: perché nelle batterie Ni-MH manca il cosiddetto catalizzatore che Rossi tiene segreto.
Ora siamo ad una svolta decisiva. O il catalizzatore è veramente una
sostanza materiale (va precisato che anche nelle batterie NiMH ci sono
degli elementi materiali di differenziazione del nichel) che Rossi
nasconde nel reattore di sua costruzione, o il reattore in esame è una
bufala, oppure il catalizzatore consiste non in un materiale ("pietra
filosofale") ma in una modulazione energetica che ponendo in
oscillazione gli atomi di idrogeno ed il reticolo che li ha assorbiti,
determina il processo di fusione nucleare o un qualche altro un
fenomeno fisico simile.
Cosa aggiungere....? ...Possiamo prendere qualche batteria al NiMH
avvolgerci attorno un filo isolato con una resistenza compatibile a
quanto richiesto dall'uscita di un qualche amplificatore di potenza e
poi....Iniziare ad iniettare un segnale in bassa frequenza per vedere
cosa succede. Oppure irradiare con delle microonde la batteria (con la
dovuta prudenza e dopo averla perforata e posta in acqua dentro un
vetro pirex) o usare delle onde radio ordinarie, da trasmettere
attraverso l'antenna, sull'avvolgimento posto attorno alla batteria.
Per esempio si potrebbe iniziare a sintetizzare ed ingegnerizzare sui
tre concetti di fusione a confinamento magnetico, inerziale ed
elettrochimico. Proviamo a vedere la scoperta di Fleishman e Pons come
un suggerimento di modifica metodologica per chi ha provato per decenni a
risolvere il problema con i vari Tocamak, Jet, Iter...o Camera di
Shiva...Questo suggerimento si rivela come un gran regalo consegnato
alla comunità scientifica. Proviamo a scartare quest regalo e dentro la
confezione troveremo forse una soluzione interessante. Il confinamento
insieme magnetico ed inerziale degli atomi di idrogeno da fondere (o da
condurre verso un decadimento gamma) potrebbe avvenire non
macroscopicamente ma all'interno dei reticoli di un metallo idruro (il
nichel sembra rivelarsi il più adatto anche perché meno costoso di
tutti, oltre che miglior assorbitore dell'idrogeno semplice, a
differenza del deuterio che viene meglio assorbito dal palladio). Ora si
tratta di applicare azioni energetiche sul nichel mentre produce
idrogeno e lo incamera nei reticoli (o dopo la sua saturazione). Queste
azioni possono appunto consistere in campi magnetici variabili in
intensità forza e frequenza. Oppure in applicazione di differenze di
potenziale elettrico, alternato, continuo o continuo pulsante; in
diversa intensità e frequenza. Ecco il nuovo reattore a fusione.
Insomma quando sembra che non ci sia più nulla da fare, ci si
accorge che invece ci sono moltissimi orizzonti da scoprire a
tantissime opere da realizzare.
Nota: Seguono alcune mie citazioni del 2005 sul metodo da adottare per ottenere un surplus energetico.
http://it.wikipedia.org/wiki/Reversed_field_pinch
http://it.wikipedia.org/wiki/Reversed_Field_eXperiment
https://www.facebook.com/notes/angelo-ag-gaudenzi/la-fusione-fredda-rimarr%C3%A0-per-sempre-la-scoperta-di-fleishman-e-pons-oggi-le-bat/10151141229079089