DALLA BIT COIN ALLA BOT COIN. LA CONFLUENZA TRA SOVRANITA' MONETARIA E SOVRANITA' OBBLIGAZIONARIA.
15 aprile 2014
Un
tempo, per farsi una buona idea della politica monetaria della nostra
Repubblica, bastava osservare lungo la statale Flaminia, il transito
dei furgoni blindati che dalla Cartiera di Fabriano sfrecciavano a tutta
velocità, scortati dalla Polizia, per portare quantitativi variabili
di carta filigranata, presso la Zecca di Stato a Roma. Ed era appunto
il variare della carta moneta e perciò del numero di furgoni usati per
trasportarla che permetteva di stimare quante banconote sarebbero
state stampate di lì a poco tempo. Oggi i furgoni blindati non sono più
numerosi come in quel periodo e se ne passa qualcuno ogni tanto, si
capisce benissimo che trasporta giusto la carta filigranata necessaria
per rimpiazzare le banconote usurate. Perché la politica monetaria dei
singoli stati dell'unione è ormai subordinata a quella della Banca
Centrale Europea che non ama mettere in circolazione troppo denaro per
ragioni che in tanti si affannano a spiegare ma che nessuno in pratica
riesce a comprendere forse perché ragioni vere e solide dal punto di
vista ontologico, non ce ne sono (a parte il timore fondato
dell'inflazione monetaria, che entro certi limiti non è poi una sciagura
grandissima).E così i singoli stati si arrangiano emettendo
certificati rappresentativi del debito a chi sceglie di prestargli del
denaro (avendolo). Queste attestazioni del debito dello stato circolano
virtualmente attraverso le transazioni bancarie. L'idea
consisterebbe nel rendere i certificati del debito dello stato di
dimensioni e di uso comune tanto da farli diventare come una vera e
propria moneta parallela a quella attualmente corrente (l'Euro). Si
tratterebbe di stampare e diffondere dei Bot di taglio variabile da 1 a
10 mila Euro offrendo per quelli di nuova emissione per un valore
uguale o superiore a 5 mila Euro un bonus. Questi certificati
non dovrebbero avere scadenza e il loro rapporto di cambio oscillerebbe
rispetto all'Euro in ragione al valore del debito che essi
effettivamente rappresenterebbero. Le transazioni Bot Coin Euro
verrebbero assoggettate ad una micro imposta erariale sul modello della
Tobin Tax. Ovviamente i Bot monetari dovrebbero essere stampati su
carta filigranata di consistenza affidabilissima e di difficilissima
contraffazione. Così torneremmo ad avere una moneta tutta italiana, una
maggiore liquidità, la possibilità di effettuare qualche piccola
speculazione valutaria (confrontando i prezzi di beni e servizi in base
al pagamento in BOT Coin o in altre valute) e l'incentivo a rafforzare o
indebolire il nostro sistema economico imprenditoriale per favorire o
disincentivare investimenti su settori individuati in ordine a
differenti momenti storici e di convenienza macro economica. Soprattutto
non emetteremmo nella forma e nella sostanza altra valuta, ma
renderemmo semplicemente più fluida la circolazione obbligazionaria.
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