lunedì 23 settembre 2013


IL "QUID" DEL PARTITO DEMOCRATICO
I sondaggi non erano affatto favorevoli. Era stato segnalato un calo notevole del consenso dovuto all'ingresso in campagna elettorale di Berlusconi e correlativamente ad un'eccessivo distacco del PD dalle forze di sinistra più conservatrici con un esagerato avvicinamento al centro montiano. La salvezza se così la si può definire, dei risultati per il PD alla Camera, è avvenuta solo grazie ad un rimbalzo tecnico (previsto nell'analisi tecnica che ho sempre fornito) dell'ultima settimana che ha riportato il consenso intorno al 30%. Lo stesso Berlusconi si era detto preoccupato del blocco della "rimonta" dal giorno 16 Febbraio in poi (riferendosi a dati "riservati"). Ciò che mi permetto di far presente in questa sede e con il dovuto rispetto, è la scarsa attenzione per tutti coloro che offrono informazioni importanti ed addirittura decisive per la "buona salute" del Partito Democratico. Dopotutto potrei semplicemente dire... : "Ho votato per il PD, primarie incluse, cercando di contribuire modestamente alla riunificazione della sinistra (racimolando anche qualche preferenza per i partiti che simboleggiano il vecchio PCI) il PD ha la maggioranza assoluta alla Camera e quella relativa al Senato...Quindi arrivederci e grazie". Invece no, qualcosa non va ancora tra iscritti, simpatizzanti ed eletti del Partito Democratico. Non c'è molto dialogo e si notano antagonismi a volte del tutto immotivati. Inoltre ci sono ancora degli eletti che "snobbano" gli elettori e questo è veramente il peggio che può verificarsi in un partito democratico per antonomasia; soprattutto in un'epoca che preannuncia lo sviluppo irrefrenabile dell'azione politica diretta dei cittadini. E' come se non si comprendesse ciò che sta accadendo. Si parla ancora di: deputati giovani e vecchi , di rappresentanti giovani e vecchi di governo necessario e di elezioni da ripetere; mentre la gente massicciamente si sta esprimendo con chiarezza e questo non piace a coloro che pongono il protagonismo in cima alla scala dei valori umani. La verità è che a molti (se non a tutti) da sempre più fastidio l'esibizionismo di pochi privilegiati (questo vale per tutte le organizzazioni politiche) che non hanno qualità superiori a quelle altrui, ma soltanto la pervicacia di coloro che " ti fanno incavolare terribilmente ". Per non parlare dell'incipiente scissionismo Renzista che non preannuncia nulla di buono e che ormai è esplicita manifestazione di influssi esterni al PD miranti alla distruzione del Partito Democratico dall'interno. L'ambizione smodata ed ipocritamente nascosta di certi soggetti (di qualunque sesso ed età) è la vera rovina del PD (questo varrebbe per qualunque altra organizzazione). La solidità di un partito non può basarsi su dogmi numerico - teoretici : tante donne e tanti uomini, soluzione del problema del femminicidio (che in un'eventuale ed apposita legge dovrà essere disciplinato come tutela della persona nel rispetto della Costituzione, senza discriminazioni sessuali, anche se nell'attuale periodo le parti maggiormente danneggiate sono le donne)  dell'omofobia ecc...ma su constatazioni realistiche. Un'organizzazione fondata su basi elettive deve la sua efficacia a coloro che la gestiscono, che dovrebbero essere "pre-scelti" secondo criteri di preparazione effettiva senza preconcetti basati sul sesso, sulla razza, sull'ètà e su caratteristiche, ingiustamente discriminatorie, di altra natura (Art. 3 Costituzione). Un Parlamento potrebbe essere formato, per assurdo, anche da sole donne o da soli uomini o da sole persone omosessuali o da soli soggetti di etnia extra italica, o esclusivamente da vecchi , o da soli giovanissimi; se queste persone dovessero risultare le più adatte a risolvere (oppure ad aiutare a risolvere) i problemi di tutte le altre. Per questo è importante concentrarsi sulla comunicazione sia tradizionale che informatica. Le cosiddette cariche rappresentative dovrebbero trasformarsi sempre di più in funzioni di garanzia e controllo della comunicazione telematica per assicurare ai cittadini la verità dei dati e delle informazioni, affinché la loro libertà di scelta possa esprimersi senza errori, in un clima di certa e reale efficacia.

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