IL TUNNEL GRAVITAZIONALE IL "Black Hole" COME ENTITA' TEORICA E L'INFLUSSO ANTI GRAVITAZIONALE

Prima di tutto un tunnel gravitazionale non dovrebbe aver nulla a che vedere con un buco nero ("Black Hole") se non per esservi paragonato in qualità di fenomeno opposto.
Il buco nero rappresenta l'esasperazione della forza di gravità con la sua concentrazione assoluta verso un punto centrale da tutte le direzioni. Il concetto di buco nero corrisponde ad una percezione dello spazio a curvatura sferica.
Nel tunnel gravitazionale (meglio se definito anti-gravitazionale) la curvatura ( a sella) è opposta a quella di una sfera perché il tunnel deriva dall'applicazione di una forza che contrastando la gravità, fa scivolare l'origine materiale di questa forza tra le varie espressioni di curvatura sferica dovute alla massa degli oggetti.
Quindi il tunnel gravitazionale deriva dal contrasto alla massa ed al peso degli oggetti, operato da una forma d'energia centrifuga tendente a velocità assoluta (limite teorico dato che il limite pratico dovrebbe essere la velocità della luce).
Lo spazio comunemente conosciuto è una rappresentazione gravitazionale della realtà degli elementi raccolti in diverse forme grandezze e pesi derivanti dalla massa.
Questa rappresentazione guida la materia di qualunque consistenza (data l'equivalenza tra materia ed energia) luce compresa attraverso traiettorie risultanti dai diversi punti d'influsso gravitazionale (attrattivo) verso il centro dell'elemento d'influsso; sia esso un pianeta una stella una galassia o un buco nero. Inoltre sappiamo che anche la materia oscura sottostà alla forza di gravità. La gravità è perciò una specie di trappola che rallenta il movimento di ciò che si sposta dentro al sistema cosmico complessivo.
Intuitivamente sappiamo per averlo sperimentato che un metodo di contrasto alla forza di gravità è la forza centrifuga. Tutti abbiamo almeno una volta giocherellato con un piccolo peso legato ad uno spago. Ponendo in rotazione con la mano,attraverso lo spago, il peso, questo si solleva sino ad allinearsi al piano della rotazione che imprimiamo con la mano ed il braccio. Se poi lasciamo la cordicella il peso vola via compiendo un tragitto la cui estensione dipende dalla forza che abbiamo comunicato e dall'attrazione gravitazionale del sistema su cui ci troviamo (terra, luna, sole ecc..).

Ora immaginiamo di porre in rotazione del plasma (del gas ionizzato) attraverso dei magneti , in un tubo a forma d'anello. Il plasma per avere una maggior consistenza potrebbe essere iniettato nell'anello ad alta pressione. I magneti che muovono il plasma potrebbero essere in configurazione brushless al fine di determinare la velocità di rotazione attraverso la variazione di frequenza data in sequenza operazionale ai singoli magneti meglio se super conduttori.

Ponendo in rotazione sequenziale i magneti ad anello posti attorno (o sotto se piani) al contenitore toroidale del plasma e gradualmente aumentando la frequenza di sollecitazione sequenziale dei magneti e perciò la velocità di rotazione del plasma otterremmo una sorta di schermatura della forza gravitazionale esterna dovuta alla proiezione del peso delle particelle, che centrifugando nell'anello, produrrebbero delle onde gravitazionali contrastanti a quelle incidenti sul sistema anello plasma. Ciò produrrebbe prima un'alleggerimento del sistema anello plasma, con l'aumento della velocità centrifuga , il sistema inizierebbe a fluttuare distaccandosi dal centro di gravità dominante ed infine con un'ulteriore accelerazione magnetico rotativa del plasma, il sistema arriverebbe a respingere anche la luce sparendo dalla visuale degli osservatori esterni  ed iniziando a "rettificare" lo spazio fino alla creazione di una curvatura del medesimo, opposta a quella comunemente sperimentabile. Un oggetto in queste condizioni inciderebbe sullo spazio in maniera esattamente contraria a quella di un buco nero diventando invisibile alla gravità ed a tutto ciò che subisce l'influsso gravitazionale. Non potrebbe avvicinarsi ad un pianeta ed a qualunque altro oggetto dotato di massa convenzionale e si troverebbe a scivolare nello spazio seguendo i tragitti di minimo influsso gravitazionale deviando repulsivamente i raggi di luce ordinaria incidenti su di esso. Questo sistema non si troverebbe a navigare al buio (sopra certe velocità di rotazione. Vedere l'altra ipotesi) perché scoprirebbe la luce svincolata dalla gravità la cosiddetta luce leggera e sperimenterebbe la dilatazione dello spazio dovuto alla forza repulsiva sulla gravità. Questa dilatazione delle tre dimensioni dello spazio lo immergerebbe in una realtà di valutazione della distanza molto diversa da quella comunemente sperimentabile. La macchina aumentando ulteriormente la velocità di rotazione del plasma respingerebbe con tale forza la gravità circostante da raddrizzare prima la curvatura dello spazio provocata da ogni oggetto materiale determinando successivamente una curvatura negativa dello spazio stesso. La macchina a plasma rotante diventerebbe l'opposto di un buco nero. Il buco nero intrappola la luce dall'orizzonte degli eventi in poi procedendo verso il suo interno. La macchina antigravitazionale devierebbe la luce da un orizzonte degli eventi esterno al suo centro e tanto più ampio in ragione dell'aumento di rotazione del plasma. Lo spazio apparirebbe aperto e la luce seguirebbe una traiettoria divergente, se diretta verso il sistema antigravitazionale. La macchina antigravitazionale, aumentando la velocità di rotazione del plasma si sposterebbe su di un spazio "teorico" uno spazio euclideo dove una retta è una retta e non una curva a causa dell'influsso gravitazionale. Questo almeno fino a quando la velocità del plasma dovesse risultare tale da compensare la curvatura spaziale della zona di presenza della macchina antigravitazionale. Con l'aumento dell'influsso antigravitazionale la geometria dello spazio tornerebbe ad essere post euclidea ma con curvatura opposta a quella in regime di gravità ordinaria. L'apparato antigravitazionale sperimenterebbe uno spazio in cui sarebbe praticamente impossibile avvicinarsi a corpi dotati di massa significativa, e durante il suo viaggio schiverebbe la luce ed ogni altra forma d'energia oltre che ogni corpo e corpuscolo che dovesse incontrare sul suo tragitto. Chi si trovasse all'interno della macchina antigravità si sentirebbe come un'emettitore di luce (insieme alla macchina) e percepirebbe l'esterno dell'apparato come un'entità buia ed angosciante dato che l'enorme forza centrifuga respingerebbe la luce convenzionale. Forse però potrebbe passare la cosiddetta luce leggera o luce sottile. Una luce teorica che forse però non sarebbe percepibile dalla retina umana a meno che in condizioni particolari come quelle dell'ambientazione anti gravitazionale molto spinta, le condizioni biologiche del corpo umano non dovessero subire una qualche strana trasformazione.

Allora chi si dovesse trovare a bordo di un apparato antigravitazionale funzionante al massimo regime, si troverebbe a sperimentare una sorta di spiritualità artificiale, iniziando ad interagire con forze ed entità non percepibili nella realtà spaziale comune.

L'altra ipotesi

La rotazione vorticosa del plasma potrebbe produrre una forte dilatazione dello spazio circostante al piano orizzontale della macchina se l'anello di rotazione fosse unicamente collocato in allineamento al piano orizzontale. Allora l'osservatore interno si troverebbe a vedere lo spazio in alto ed in basso in forte avvicinamento mentre lo spazio laterale scomparirebbe per la forte proiezione centrifuga.

Il viaggio a curvatura.

In proposito vorrei precisare che secondo il mio modesto parere con un sistema ad accelerazione centrifuga, così come descritto nella presente nota si otterrebbe il cosiddetto viaggio a curvatura; però non avremmo una dilatazione dello spazio posteriore alla macchina ed un restringimento di quello anteriore ma più semplicemente si verificherebbe uno schiacciamento dello spazio nei punti di minor velocità angolare ed una sua dilatazione in quelli di maggior velocità angolare.

Le galassie a spirale.

Per questo andrebbe rivista la teoria del buco nero al centro delle galassie a spirale. In realtà al centro della galassia potrebbe esserci un "buco bianco" nel senso che la dilatazione dello spazio dovuta alla forte velocità angolare del perimetro esterno della spirale potrebbe aver prodotto ( e produrre) una contrazione dello spazio al centro della galassia. Questa contrazione verrebbe percepita come risucchio gravitazionale bilaterale non dovuto ad un aumento effettivo della massa al centro della galassia ma ad un aumento apparente della massa provocato dalla dilatazione dello spazio ai bordi ed ad una sua contrazione al centro. Quindi per raggiungere la galassia si dovrebbe puntare verso l'occhio della spirale senza alcun timore di precipitare in un buco nero perchè in prossimità del centro della galassia si rallenterebbe adagiandosi in una zona di basso momento angolare. Inoltre ci si accorgerebbe che le galassie potrebbero essere molto più piccole di quanto ci appaiono proprio a causa della dilatazione spaziale che provocano ruotando (questo non sarebbe in contrasto con il fenomeno della rotazione differenziale) .

L'espansione dell'Universo.

Perciò l'espansione dell'Universo sarebbe provocata dalla dilatazione dello spazio generata dai grandi sistemi galattici in forte rotazione e lo spostamento veloce attraverso lo spazio dovrebbe avvenire sempre dirigendo la traiettoria del mezzo antigravitazionale artificiale verso il centro del macro sistema da raggiungere purché tale centro sia dotato della minor velocità angolare del sistema cosmico in rotazione centrifuga.

Anche l'esplosione di una stella massiccia provoca contrasto gravitazionale e dilatazione dello spazio. Il buco nero potrebbe perciò essere una mera entità teorica, dato che i sistemi conosciuti sprigionano energia di contrasto gravitazionale. Questa energia dilata lo spazio e respinge la luce , attraendola però nei punti di minor velocità angolare, se il sistema non si espande omogenenamente.
Continua......................