Illusioni sentimentali...strumentali.. carnali...poco normai...Punti di vista... (roba inventata... dopo la lettura del contenuto dei link che seguono).

http://violenza-donne.blogspot.it/2006/12/false-accuse-strumentali.html
http://violenza-donne.blogspot.it/2012/11/alcuni-casi-di-omicidi-e-tentati_22.html
http://www.pontifex.roma.it/index.php/editoriale/il-fatto/13605-lodio-e-lintolleranza-internet-sul-femminicidio-le-donne-killer-nascoste-dai-media-tv

Sembra esistano donne che, dopo aver provocato un uomo in tutti i modi si decidano a sposarne un'altro per fare dispetto al primo. Poi un bel giorno, quando incontrano il primo uomo (che non le ha considerate affatto) mentre tengono per mano un bambino (o una bambina) in tenera età (che ovviamente non hanno concepito con l'uomo che avrebbero desiderato e che ora si trova ad un passo da loro) si mettono ad esibire il prodotto della loro "libido vendicativa" per dimostrare a quell'uomo che ovviamente continua ad ignorarle, la loro bravura  nel fare certe cose. Si dice che il primo uomo, quello che non le ha volute, in tali circostanze pensi tra se e se: " Per fortuna non mi è mai piaciuta...peggiora sempre e molto rapidamente...mi avrebbe sicuramente rovinato la vita."

Per non parlare di quelle donne, che dopo averne fatte di tutti i colori, si sposano indossando un bel velo bianco, che il malcapitato, dopo la cerimonia nuziale, solleva con stoica fierezza mosso da ardenti desideri carnali, totalmente ignaro d'apprestarsi ad appoggiare le labbra su un vespasiano traboccante di virulente e ripugnanti vicissitudini.

...E delle altre, che lasciano un uomo che "amano troppo" (leggasi che non riescono a manipolare) per mettersi con un altro uomo che non amano affatto (ma che riescono a giostrare come un bamboccio) trascorrendo il resto dell'esistenza a maledire il primo (informandosi "di nascosto" su di lui attraverso "addomesticate" relatrici) accusandolo di tutti i mali del mondo senza mai riuscire a capire che sarebbero state sicuramente più felici con lui...che nel frattempo si è rifatto una due tre ...e molte altre vite...forse chiedendosi (ogni tanto) come mai esistano delle idiote come quella che gli ha fatto perdere tutto quel tempo...

Quelle poi, che ti frequentano solo per inventare le peggiori menzogne sul tuo conto, da raccontare a "qualcuno che comanda" con la speranza o in seguito ad una promessa di ricompensa. Non sto parlando di quelle che veramente ti amano preoccupandosi dell'eventualità che tu possa cacciarti nei guai e perciò ti seguono ti aiutano e ti rimangono vicine persino nelle peggiori circostanze. Mi riferisco, invece, a coloro che con scuse banali ti avvicinano per poi riferire (calunniosamente) di aver udito alcuni tuoi inenarrabili propositi. La loro speranza ovviamente è quella di guadagnare qualche favore monetario o di equivalente valore...E quando chi le ascolta per verificarne l'attendibilità, le interroga sul perché delle tue narrate bizzarrie che in verità , a volte, potrebbero apparire davvero strane...Questi prodigi d'interazione ormonal-neuronale rispondono con saccenza e sfacciataggine: " cosa vuoi che ti dica...tu sai che è un pazzo"... Come si fa a non augurare d'impazzire sul serio a certe carogne?! Per vederle poi un giorno, girovagare senza meta nei paraggi dei giardini pubblici cittadini , mentre parlano da sole e vengono evitate da tutti a causa del fetore che emanano.

Forse le più sincere rimangono quelle che ti chiedono subito cosa fai e quanto guadagni, tanto per pianificare  immediatamente la loro attività di parassitaggio mirante a ridurti sul lastrico o peggio ancora in prigione.
Ovviamente, anche queste vanno tenute alla larga sin da quando provano a porre le fatidiche domande.


Mentre, tra le più ripugnanti, si possono sicuramente annoverare quelle, che per tenere "il piede su due o più staffe" giurano fedeltà con tanto di promessa matrimoniale ad un uomo (il più ingenuo; per usare un pietoso eufemismo) e nel contempo si dedicano alla più "bavosa e pelosa promiscuità" con gli esemplari più degradati del regno animale (e pure vegetale, quando trovano i cetrioli al mercato; se non i cocomeri) forse sentendosi dei "moscerini della frutta" intenti ad assolvere il gravoso compito del salvataggio della specie. Ad un certo punto il partner più fedele le richiama al dovere e loro, questi prodigi di combinazione tra ormoni estrogeni, vomito e puzzolente massa fecale, per uscire "pulite" (come se si potesse pulire un conglomerato di vischiosi e putrescenti materiali organici) iniziano ad accusare di "gravi comportamenti violenti" il poveretto che le ha sempre sopportate ed assecondate, scatenandogli addosso tutte le autorità (laiche e religiose) della Repubblica. La conseguenza di questo esecrabile comportamento è; da una parte, la persecuzione di un malcapitato, la cui unica responsabilità è stata quella di scivolare sulla merda di una cagna; d'altra parte, l'inasprimento della già dura considerazione sociale per una ributtante meretrice, che dopo quello schifoso episodio, oltre che con l'epiteto di troia, verrà individuata e definita con quello di : cagna bavosa, puttana calunniatrice, disonesta dal sangue fradicio, maiala antropofaga, sudiciona impastata di vomito e di merda, vecchia (dato che nel frattempo è invecchiata) bagascia puzzolente...ecc...

Queste due poi... Una minorenne (minorata, ma non apparentemente) che vorrebbe chissà cosa e chissà perché. Comunque sia il risultato sarebbe una serie di guai indicibili per il malcapitato.
Ed una maggiorenne, non maggiorata fisicamente, ma convinta di esserlo intellettualmente.
La prima (illusa) istigata a danneggiare, da una cerchia parental - amicale con il quoziente intellettivo di un lombrico (ossia tutti insieme possiedono l'intelligenza di un solo verme).
La seconda soggiogata da una presunzione viscida ed asservita a forme di torbida necessità. Quest'ultima (mai conosciuta direttamente)  si permette, prima, di mettere in guardia la sua "amica del cuore" dall'intrattenere una "pericolosa amicizia" con un tale che nemmeno la conosce e poi redarguisce "quel tale" cercando di farlo desistere dallo sviluppare la conoscenza con quella "pregiata creatura che è la sua prediletta amichetta".
Ad una cretina  così, il tale ...invece di rispondere con educazione e pazienza, avrebbe dovuto dire molto semplicemente : " ma vaffanculo idiota (oltre che cretina ovviamente)".

Inoltre....quella che ti offre certe attenzioni (senza che tu le abbia chieste) in cambio di un'autovettura (da rilevare in questo caso la grande sproporzione tra prestazione e contro prestazione) e le altre che in qualche modo provano (a volte purtroppo riuscendoci) a danneggiarti nelle maniere più impensabili.

E quel branco di rimbambite (di ogni età) che vanno puntualmente ad ubriacarsi nei locali per vedere gli spogliarelli maschili (sempre che si possano definire come veri maschi quelli che per vivere si devono togliere in pubblico i vestiti di dosso). Esistono persone con freni inibitori potenti ed altre che come cani spargono saliva (per non dire bava) lungo la strada e sulla vita altrui. Queste persone non sono uomini e non sono donne ma solo persone che ad un certo punto non rimangono più nemmeno persone ma animali deficenti e primitivi; che causano soltanto disordine con la loro malvagità. Alcune di queste sono poi quelle che ti bloccano su facebook solo perchè tu scrivi note come la presente. A tali furbastre da fastidio la verità perchè si servono della menzogna, unita ai loro residuali effluvi ormonali (dato che sentono diminuire la loro forza attrattiva sui maschi) per accalappiare qualche ubriacone mentecatto da spennare come un pollo, senza ritegno e fino in fondo. Povere deficenti voi e chi vi sbava dietro; esemplari degeneri della specie umana.

Rivolto alla trattazione elegiaca sulle donne quarantenni.

Questo pensiero (l'elegia delle donne quarantenni) è la pura testimonianza di come il tempo influisca sul giudizio, pronunciato e subito, dalle persone. Perciò paradossalmente, rappresenta la prova a sfavore di chi lo ha scritto col proposito di fornire argomenti a sostegno di una certa categoria di soggetti. Infatti le persone non dovrebbero essere giudicate in base all'età al sesso alla razza alle opinioni politiche e religiose. Anzi le persone non dovrebbero proprio giudicarsi tra loro, mentre invece lo fanno in continuazione confermando la loro attitudine naturale alla selettività. In conclusione, la grande contraddizione di questo argomento è che una donna di quarant'anni, biasimandone una di venti parla soprattutto contro se stessa per come era o per come ha dimenticato di essere stata venti anni prima.

La nuova categoria.

Quelle che non ti hanno mai visto di persona, ma cominciano a convincersi che tu sia un po' troppo accanito verso le donne e perciò..."iniziano ad avere paura di te"...
Questa categoria di donne, riflette su di te i propri dubbi, sull'adeguatezza del proprio carattere al tuo e ti accusa di non essere adatto a lei (non considerando che è lei a non risultare adeguata a te) senza rendersi conto che tu non hai mai visto questo aspetto pre conoscitivo come un problema, dato che hai sempre pensato che non la conosci e con tutta probabilità non la conoscerai mai al di fuori della rete. In fondo questi esemplari non sono molto pericolosi a meno che non agiscano per calcolo riconducibile ad una delle categorie precedenti (tra quelle a forte insidiosità di natura spionistica o parassitale pura).

Ogni tanto poi, qualche donna comunica dettagli ulteriori, utili alla migliore definizione della categoria alla quale appartiene. Per esempio, quella che lascia un fidanzato perché "lo ama troppo"...a volte vede o s'illude di vedere il suo ex mentre passa in auto davanti casa sua...Dopo il comprensibile sussulto al cuore che la spingerebbe a rincorrerlo per fermarlo  ed abbracciarlo coprendolo di baci fino a notte fonda; in realtà bloccata dal proprio sistema neourovegetativo che le provoca (ogni volta che lui si avvicina) uno strano irrigidimento della mano destra (oltre che un singolare formicolio per tutto il corpo...si limita a convincersi che lui sia passato lì davanti per caso (magari per andare da qualcun'altra ad un'appuntamento nel vicino "agriturismo")...allora dopo l'iniziale e sorprendente smarrimento, guidata dalla propria insicurezza che la spinge a convincersi che lui nemmeno l'abbia vista uscire di casa in macchina, per camuffarsi mette gli occhiali scuri ed inizia a seguire l'auto di lui che ovviamente si accorge e prova un misto di speranza e felicità nel sentirla e vederla così vicina dopo tanto tempo. Lei vorrebbe sapere di più su chi occupa il sedile del passeggero ma lui si ferma per lasciarla passare  e suonando il clacson le lampeggia perché se lei si fermasse la saluterebbe e la lascerebbe parlare di tutto ciò che lei desidera sia per ascoltarla che per godere dei sensuali movimenti delle sue labbra carnose. Ma lei prosegue verso il luogo di lavoro...lui si ferma ancora un po' all'incrocio per salutarla (solo col pensiero) e tutto torna come prima..forse...perché in realtà lei entra nel suo studio, va in bagno ed assalita da un vortice d'impetuosi ricordi, si masturba con decisione e velocità....ricomponendosi in fretta per sedersi davanti al computer con i gomiti sulla scrivania ed una delle mani appoggiata sul mento, con le dita in bocca sottoposte ad una moderata ma nervosa e costante morsicatura. Ecco la sua paura che riaffiora con il pensiero di lui che le darebbe un piacere intensissimo solo per provare piacere (per se stesso) lasciandola in crisi d'astinenza della sua compagnia troppo a lungo per farla vivere felicemente. Questo significava quel ..."ti lascio perché ti amo troppo"...Eppure le basterebbe poco per capire che quando l'attrazione tra due persone è così forte negarsi il piacere reciproco del contatto fisico e mentale rappresenta una grave distorsione e mortificazione della verità.
Comunque sia, questo tipo di donna è così perché ha preferito un affetto tiepido, costante e sicuro ad un amore passionale arroventato ed intermittente. Ma come si potrebbe sopravvivere ad una forza sentimentale fatta di una carnalità cosi potente e senza pause. Forse la risposta sarebbe proprio quella che lei conosce ma ha paura di dare a se stessa. Vederlo ogni tanto, parlarci, scambiare con lui delle effusioni e lasciare sfogo a quell'energia erotica che altrimenti prenderebbe altre direzioni contrarie al piacere. Vederlo di continuo sarebbe insostenibile ...vederlo ogni tanto sarebbe doloroso...non vederlo mai più sarebbe illusorio...

Forse un giorno lei sceglierà ...forse...nel frattempo tutti e due vivono di ricordi, in compagnia di una sicurezza che tra loro non sono riusciti a sperimentare... questo pensa lei davanti allo schermo del pc mentre guarda il diario pubblico di lui in rete...pensa questo che però ... in  background,  nel suo cuore vuol dire solo una cosa: " ...ti amo ancora...voglio convincermi che tu sia cattivo brutto e ripugnante per riuscire a respingerti meglio...se occorre anche con l'aiuto di altre persone...ma ti amo ancora...e quando ti vedo sogno di averti accanto per parlarti e vederti sorridere...perché ti amo ancora...."

L'incontro con donne molto particolari suscita sempre pensieri di un certa complessità.
Apparentemente nubile, una di queste donne, lavora in camice bianco a stretto contatto con il pubblico. Vende e gestisce merci molto delicate potenti e necessarie. E' perciò una persona in vista e questo fatto contrasta con la sua naturale timidezza. Inoltre è molto bella, snella, educata ed affascinante. Si è innamorata di un cliente che ogni tanto va da lei per comperare ciò che lei vende. Poche parole, saluti cordiali, pagamento della merce e niente di più. O forse si, perché lui ultimamente si presenta presso il punto vendita in compagnia di un'altra donna. Sarebbe più giusto dire in compagnia di una donna dato che lei non è mai stata la sua donna se non con l'immaginazione che lui potrebbe anche non aver recepito. Conseguenza di questo fatto apparentemente irrilevante è che lei non lo saluta più e quando lui va per comperare qualcosa lei fa di tutto per farlo servire da qualche collega. Questo fatto è veramente appariscente e lui pensa che lei è una donna troppo orgogliosa anche se molto bella. Per questo sta evitando di approfondire ciò che da tempo è una mera relazione verbale, molto saltuaria e superficiale. Poteva essere un grande amore ma rimarrà forse per sempre una terribile incomprensione.


Indimenticabili quelle che durante una riunione tra amici, battendo i pugni sul tavolo ti guardano negli occhi e con disperazione mista a rabbia urlano alle loro amiche ed ai presenti in generale che, data la giovane e fresca età :  "anche loro hanno il diritto di scopare"...facendoti sentire come il maschio designato, da una qualche superiore autorità, per il compimento di opere di "beneficenza sessuale"...Simpatiche e sincere durante il rapporto (in senso stretto) ma  evidentemente pilotate come tante altre "dai soliti ignoti" che le hanno promesso un'illusoria felicità terrena. Dovranno ovviamente disilludersi, accontentandosi o rimanendo perennemente scontente per il surrogato d'uomo che troveranno, con la (vana) speranza di far ricredere quello che le aveva rese veramente felici e che puntualmente (data la loro strutturale idiozia) però hanno tradito.


Questa poi è davvero formidabile. Si occupa d'immagine e perciò è professionalmente deformata dall'apparenza tanto da tralasciare l'approfondimento dei fenomeni nella sostanza. Ti vede mentre discuti animatamente con una persona. Questa persona ti ha insultato e sta bestemmiando oltre che mantenendo un contegno minaccioso contrario alla legge ed all'etica professionale dato che svolge un lavoro per il quale tu l'hai regolarmente pagata. Lei (il prodigio ormonale femminile) cosa fa? Nemmeno s'interroga sul torto e la ragione ma, non potendo esprimere il proprio biasimo (derivante da pregiudizio perché non fondato su prove sicure) in altro modo...ti toglie l'amicizia su facebook. Tu nemmeno ti accorgi in un primo momento di questo fatto piuttosto miserabile finché un giorno qualcuno ti dice che la tipa ti considera un razzista...allora incuriosito da questa sciocchezza vai a vedere il suo profilo e la trovi protagonisticamente piazzata in foto auto pubblicitarie di una falsa filantropia e di una magnanimità sforzatamente strumentale alla propria libidine, evidente come è evidente il suo nauseabondo esibizionismo. Poi noti un particolare...lei si sta (ostentatamente ) prodigando verso individui di colore...allora ti ricordi che la persona con cui tu hai avuto un diverbio (fondato sulla ragione e non sull'apparenza cromatica dell'epidermide) era appunto una persona dello stesso colore di quelle con cui, la femmina dall'ormone canalizzato, sta tanto entusiasticamente mostrando un'intesa degna da film sulla liberazione democratica sud africana.
La logica suggerisce che la razzista potrebbe essere lei, perché in maniera preconcetta ha sentenziato che tu in quella circostanza non ti sia trovato a  difendere  la tua reputazione e la tua incolumità (in maniera decisa ma sempre legale) dagli attacchi di un maleducato, ignorante e pure delinquente (dato che quell'individuo ti stava pure minacciando, oltre ad  aver omesso di compiere il proprio dovere) ma che avessi intrapreso quel diverbio soltanto perché quella persona era di colore. Particolare che ti era sfuggito fino a quando appunto, tale donnetta (implume, prevenuta, superba, egocentrica, complessata, arrogante ed illusa dimostratrice,forse per ambizione di dominio, d'inesistenti doti umanitarie) non ti ha fatto riflettere su di un particolare trascurabile per te ma non per lei dato che lei (operando nel settore) ovviamente ci tiene al colore... eccome se ci tiene...
Femmina cattiva auto travestita da buona, oltre che radicalmente brutta, travestita da bruttina. Eppure un tontolotto disposto a credere alle sue menzogne, ed a fargli da zerbino, lo troverà pure lei. Che schifo. Da incazzarsi per la deformazione spudorata della verità.

La Choco Femmina
Giardini di Piazza Italia. Vicino alla mega paidineria ambulante. Una ragazza dalla corporatura molto robusta (tacco altissimo e pantalone dall'aderenza esposiva) parlava al telefono animatamente; appoggiandosi con la borsa ad un secchio dell'immondizia, mentre mangiava con gusto un panino con salsiccia debordante (dalla borsa fuoriusciva un bel tocco di cioccolato, che strusciava sul secchio). Ogni tanto assestava dei colpetti al secchio dell'immondizia con il ginocchio facendolo rumoreggiare. Stava (presumibilmente) parlando con un fidanzato che forse trepidava per abbracciarla. Chissà cosa le avrebbe detto, riferendosi al  suo olezzo così particolare?..."Cara, che originale profumo hai messo...come si chiama...Coco Chanel saucisse et monnezze...? " Magari mordicchiando un pezzo di quel cioccolato insaporito dallo sfregamento sul fetido contenitore.

IL PEGGIOR ESEMPLARE DI TROIA E' QUELLA CHE DISPREZZA GLI AFFETTI DELL'UOMO CHE LE PIACE SESSUALMENTE. QUESTA SGUALDRINA MALVAGIA, TRASFORMA LA SUA ATTRAZIONE VERSO IL MASCHIO DESIDERATO, IN ODIO PER LUI E PER I SUOI CARI; PERCHE' SA CHE NON RIUSCIRA' MAI A DOMINARLO COME FA QUANDO SI MASTURBA PENSANDOLO, RIMANENDO TOTALMENTE SUCCUBE DELL'ECCITAZIONE CHE PROVA VERSO DI LUI. LEI VIVE COLPEVOLMENTE LA PROPRIA LIBIDO ED INVECE DI TRASFORMARLA IN AMORE, LA RENDE DISTRUTTIVA VERSO L'OGGETTO SENSUALE CHE REPUTA RESPONSABILE DELLA SUA TUMESCENZA CLITORIDEA.

Sostenere che "il tempo non fa il suo dovere e che a volte peggiora le cose" equivale a criticare la dinamica globale dell'Universo nel continuum spazio temporale. Il tempo rappresenta  il movimento del conglomerato equivalente materia-energia nello spazio ed obbedisce a leggi precise, fondate su profondi ed intelligenti equilibri. Il contrasto verso queste leggi è un atto di superbia ripugnante, originato da grande invidia verso la creazione cosmica. Per questo la canzone "Valentina di Max Gazzè" a me non piace affatto. La trovo strumentalmente e faziosamente autorecriminatoria, intrisa di un femminismo retrivo e lascivo. La donna che s'identifica con la destinataria di questo messaggio canoro è in realtà incapace d'amare la figura maschile perché ad essa associa un contenuto virulento per compensarne la carenza perenne cotrastandone la rara presenza, percepita come una temibile invasione territoriale da combattere fino all'ultimo anticorpo. Questo genere di donna non concepisce l'amore come un dono da porgere con disponibilità non obbligante a riceverne altrettanto, ma avverte questo sublime sentimento come un pericolo da cui difendersi con reazioni psichiche e fisiche esagerate, ingannevoli verso il suo vero se, proprio come un'ondata linfocitaria di tipo T aggredisce le cellule del corpo sane, scambiandole per agenti tossi infettivi.
Tale esemplare dell'universo femminile, preferisce soffocare nella complessità snervante di una siepe labirintica, dentro al giardino di qualche lussuosa villa settecentesca, piuttosto che godere di panorami aperti ed estesi a perdita d'occhio, assaporando il profumo intenso e penetrante del polline di ginestra selvatica.
Perciò la femminilità potente di questa donna finisce per implodere ed avvizzire proprio come si sgonfia sulla spiaggia un materassino di gomma verso sera, lasciando attorno a se un fastidioso olezzo di pancetta rancida, che soltanto qualche scellerato sprovvisto d'olfatto, s'appresterebbe a consumare.
La superbia di una donna così, la rende talmente cieca (di una cecità simbolica e non fisiologica; indotta dall'eccessiva ed egocentrica esigenza di masturbazione) da non farle comprendere che l'amore è il sentimento più semplice e più diffuso dell'universo come sulla terra è diffuso il pane. Ecco, l'amore è come il pane... comune, buono e indispensabile. Ma una donna come questa, reputa il pane volgare e nocivo il vino, arrivando a screditarne, addirittura, la forza tradizionalmente liturgica.
Attribuisce al maschio delle imperfezioni che appartengono soltanto a lei, alla sua natura egoistica, narcisistica, egocentrica e traboccante di puzzolente saccenza. La parola umiltà le è sconosciuta in pratica, almeno quanto ben digerita teoreticamente. Lei non ama, ma vuole essere servita da un maschio succube della sua autorità (Il soggetto disgustosamente autogiustificativo ed implorante, impersonato dal cantante in questione). Poi dopo essersi accoppiata con un simile zerbino umano, lo divorerà come fa la mantide religiosa, per cancellare le tracce della sua debolezza, del suo desiderio invidioso del pene. Un desiderio che di norma, preferisce nascondere, dedicandosi all'uso segreto ed abitudinario di squallidi surrogati.


La meretrice mitomane e molesta.

Questa donna (si fa per dire dato che una donna dovrebbe essere ben altra cosa) è conosciuta per un ridicolo soprannome che ha ereditato da uno dei suoi mariti. Questo pseudonimo si adatta molto di più a lei che al suo ex coniuge. In città tutti la conoscono così ma nessuno le si rivolge con quella parola impronunciabile che però la insegue non appena lei se ne è andata via.
Questo mix di estrogeni venne alla ribalta per la sua famelica attrazione verso i ragazzini quindicenni oltre che per la passione sfrenata verso l'alcool e le sostanze intossicanti. Ormoni femminili mescolati a merda che dal punto di vista neuronale non possono che produrre idee e (derivatamente) comportamenti profondamente ed evidentemente puzzolenti.
Questo stavo pensando una sera, mentre me la trovai a pochi metri di distanza in un conosciutissimo locale della città. Provavo schifo per quell'essere sub umano, per il suo modo di raggirare quel branco di ragazzini che le giravano intorno come dei cani storditi dall'odore nauseabondo del pesce marcio. Lei, ormai quarantenne, con quel suo olezzo di pancetta rancida, esaltato da uno strano profumo mescolato ad un ributtante puzzo di profilattici, che si agitava come un viscido escremento, tra persone minorenni con la volontà di circonveirle e corromperle. Una volontà attuata sfacciatamente ed impunemente. Mi chiedevo come mai un uomo in una situazione analoga, sarebbe stato  immediatamente imprigionato per pedofilia mentre lei poteva esibire una così beffarda impunità. Non mi sarei "accoppiato" con una schifosa simile nemmeno se mi avesse implorato in ginocchio, offrendomi in cambio qualunque cosa. Questo stavo pensando quando me la ritrovai a pochi centimetri dal volto con atteggiamento aggressivo mentre mi offendeva con parole di una volgarità perfettamente allineata alla sua condizione di elevato e fetido meretricio. Si azzardò pure a strisciarmi le unghie sul torace mentre urlava una frase di questo genere: "Non te la darò mai !".A quel punto, sentendomi provocato, le afferrai la mano dicendole: " Non azzardarti a sfiorarmi con le tue unghie infette e soprattutto cerca di capire bene che i non te l'ho mai chiesta e non te la chiederò mai perché mi fai schifo. Stai a distanza disonesta e sporca che non sei altro". Intervenne un tipo con una frase ad effetto di questo genere: " ...a lei me la scopo io"...Ovviamente risposi con prontezza:" Sai quanto me ne frega ...gira a largo pure tu dato che non vi ho mai cercato e non voglio avere a che fare con tutti voi"... Me ne andai con i miei amici che nel frattempo erano accorsi comprensibilmente preoccupati dall'episodio. Avvertimmo il personale di sicurezza del locale che non dette troppo peso al fatto spiegandoci che "la tipa" era solita fare così con quelli che non la consideravano. Inoltre il suo passatempo preferito consisteva e consiste nel servire subdolamente i nemici della città in cui vive. Pensai di essere fortunato a non provare attrazione per una persona del genere ed ancora oggi, a distanza di molti anni quando mi capita la sventura d'incontrarla, mi viene da vomitare per come puzza, per come si esibisce, per come parla insensatamente e per come pretenderebbe di essere adorata, mentre non si rende conto di essere soltanto un miserabile mezzo metro cubo di letame.


Quelle che vorrebbero far vedere di prodigarsi in favore dei più deboli, ma alla prima occasione si scagliano con suprema vigliaccheria e violenza contro persone inermi e fisicamente invalide.

Quelle che per colpire te offendono l'onore di un'altra persona, pensando di deporre a favore di loro stesse, che pur non essendo  state menzionate in questa nota, s'identificano con qualcuna delle minorate mentali che vi compaiono.
Tali mentecatte (profondamente ipocrite; perchè camuffano la loro radicale pederastia dietro una parvenza d'istituzionale pedagogia, risultando peggiori della tipologia "puttanesca" precedentemente illustrata) s'illudono di possedere un qualche ascendente su di te solo perché hai avuto una relazione con loro. Sono abituate a parlar male del maschio che hanno lasciato poco prima del matrimonio, ma si vantano di averne trovato un'altro che le ha ingravidate ( o meglio che ha riconosciuto il prodotto del loro ingravidamento). Si reputano moralmente elevate mentre sono soltanto delle volgari spie calunniatrici che dopo averti "salutato" fanno un minuzioso quanto mendace rapporto scritto sul tuo conto a qualcuno che le ha sistemate nel leviatanico apparato statale, integrandole nel novero di soggetti dediti al parassitaggio più tetro e sfacciato per il contesto di contraddittorietà in cui si svolge.
Queste facinorose puttane dedite maniacalmente all'alcool e succubi del tabagismo, pretenderebbero di farti credere e di far credere agli altri di essere tue amiche mentre in verità ti hanno avvicinato su espresso incarico di "qualcuno" che le ha poi premiate con un bell'osso insaporito di fedifragia...Un regalino degno di animali di lusso, che fa sentire lusingate delle volgari cagne di strada come loro. L'ipocrisia di queste scrofe bavose e lascive, emerge con un sorrisino da ebete e da tutto ciò che non ti dicono dopo averti logorroicamente vomitato addosso le loro sporche stronzate. Sono capaci di ricontattarti dopo anni dal vostro ultimo incontro, "sciallate" con la vana speranza di una qualche tua carenza mnemonica. Quando poi però si accorgono che sei tu a dominare la situazione, ricordandoti benissimo dei gravi torti che ti hanno fatto, se la danno a gambe (fingendo di volerti affrontare, col tentativo di traslazione della discussione analitica su tematiche di carattere generale. Tentativo cretino, frutto della loro consueta ipocrisia) ma non prima di averti scagliato contro l'ultimo insulto, l'ultimo escremento che tu le costringerai a raccogliere e ri deglutire. Dopotutto questa forzatura è solo apparente, dato che ogni scrofa ama crogiolarsi tra i suoi escrementi ed a tutte le cagne piace immensamente voltarsi indietro per divorare il proprio vomito. Questa carogna appartiene alla specie peggiore perché vorrebbe far vedere di prodigarsi in favore dei più deboli, ma alla prima occasione si scaglia con suprema vigliaccheria e violenza contro persone inermi e fisicamente invalide. Razza di fetida mignotta; incarnazione della malvagità, scandalosamente opportunista e falsa fino all'apoteosi.



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Conclusione rituale (ed un po' scherzosa, che come ogni regola generale sicuramente avrà delle eccezioni...moltissime eccezioni, perchè sono veramente tante le brave ragazze e le bravissime donne che, a fatica, permettono la sopravvivenza di questo paese sporco e degenerato).

A tutte comunque interessa il tuo denaro e la tua rovina e per loro la parola AMORE rimarrà sempre l'acronimo di:
A (vere) - M (olto) - O - R (ubare) - E (gregiamente)

Razza di vampiri...a pensarci bene il nome Dracula finisce con la "a"...non si sarà trattato per caso di una donna?!  :)  :)  :)